Associazione Radioamatori Italiani Sezione N° 4402 "Basso Ferrarese" LAGOSANTO (FE)
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Oramai sulle trappole in cavo coassiale si è letto tutto, o quasi. Quando però si arriva al dunque, cioè con tronchesini e saldatore alla mano, nascono mille dubbi del tipo: quanto sarà lungo lo spezzone di cavo che occorre per la trappola? Quale sarà il diametro più idoneo per il supporto? Quanta potenza potrà sopportare la trappola? Come tararla perfettamente? Come si devono collegare calza e polo caldo perchè la trappola funzioni? Quale qualità di cavo coassiale conviene utilizzare? Per quel che riguarda la messa in opera della trappola in cavo coassiale, la figura 1 è senz'altro eloquente. Per avere le massime prestazioni, è buona norma fare in modo che l'avvolgimento sia il più "quadrato" possibile, e cioè che la lunghezza dell'avvolgimento sia il più possibile uguale al suo diametro. La scelta del cavo coassiale va fatta in base alla potenza con la quale si intende utilizzare la trappola: se non si superano i 500 W continui è sufficiente il cavo RG 174/U; per chi ama l'High Power conviene invece il cavo RG 58/U. Ovviamente i diametri e le dimensioni fisiche delle trappole andranno rapportati al tipo di cavo utlizzato. Per semplificare tutto il lavoro, è possibile utilizzare i grafici riportati alla fine di questo articolo, che permettono di scegliere accuratamente il diametro del supporto, la lunghezza del cavo ed il numero delle spire della bobina in funzione della frequenza di risonanza desiderata. I grafici sono stati redatti per l'utilizzo di cavo RG 174/U ed RG 58/U. La tabella 1 indica la reattanza in Ohm alla frequenza di risonanza, nonchè la variazione di frequenza su 25 mm di cavo. Tabella 1: caratteristiche elettriche e variazioni in KHz per ogni 25 mm di cavo
Dopo la realizzazione non rimane che controllare se la trappola risuona esattamente alla frequenza per la quale è stata costruita; per fare ciò si può utilizzare l'intramontabile grid-dip meter, possibilmente di buona qualità, senza spurie e dip fasulli, magari di provenienza militare U.S.A. Mi raccomando: la trappola va tarata da sola, senza applicarla all'antenna e tenendola lontana da corpi metallici o altri oggetti che ne possano influenzare l'induttanza (figura 2). La lunghezza del cavo si intende misurata da dove termina la calza alle due estremità (figura 3). I grafici che seguono riportano le indicazioni per costruire trappole perfettamente quadrate oppure che utilizzano la minor quantità possibile di cavo. Le misure del diametro del supporto sono espresse in millimetri, mentre la lunghezza del cavo è in metri. Detto questo, non mi resta che augurarvi buon divertimento! Appendice. Per chi ama la matematica, ecco le formule che giustificano i grafici e le tabelle riportati; va precisato comunque che tali grafici e tabelle sono stati ottenuti con la pratica (lo testimonia la loro tracciatura manuale....) e poi soltanto verificati con la teoria! Il circuito è risonante parallelo, dunque: Le grandezze fondamentali L e C si ottengono avvolgendo il cavo coassiale su di un supporto isolato di forma cilindrica: l'induttanza L è dovuta all'avvolgimento vero e proprio ed è data dalla mentre la capacità C è quella intrinseca del cavo e si può calcolare con la formula La determinazione della lunghezza l può essere fatta tramite la seguente: Nei grafici, le misure della lunghezza l sono già espresse in metri. Bibliografia: "Optimizing coaxial-cable traps" Robert C. Sommer, N4UU, QST 12/1984. "The Antenna book" 15th edition, cap. 7-9. Per qualsiasi chiarimento, e-mail: ik4cnq@libero.it
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